CON I PIROSCAFI DEL LLOYD IN ISTRIA E DALMAZIA



Seguendo il percorso dal panorama tascabile il viaggiatore a bordo del piroscafo sapeva esattamente dove si trovava in quel preciso istante: i panorami di Giuseppe Rieger commissionati nel 1851 dalla direzione del Lloyd Austriaco ritraevano in un “viaggio di carta” il percorso seguito. La forza dell’immagine aveva attratto sempre più passeggeri ad affrontare il viaggio lungo le coste dell’Istria e della Dalmazia, convincendo lo Stato austriaco a concedere alla società triestina il raddoppio della corsa dalmata prolungandola sino ai porti oltre Cattaro.
Paesi di pescatori della costa istriana e dalmata si trasformarono in mete turistiche senza compromettere le loro caratteristiche: la natura lussureggiante, alternata alla costa scabra, la gente che viveva in condizioni ancora “primitive”, fedele ai suoi costumi tradizionali, richiamavano sempre più viaggiatori, desiderosi di “vivere appieno” la loro vacanza, scevra dalle “insidie” della moda.

i letterati ebbero un ruolo fondamentale nella ridefinizione del Litorale. Tedeschi, austriaci, francesi, inglesi, ungheresi riversarono le loro esperienze in memorie di viaggio, con cui seppero intrattenere i lettori alternando argomenti ameni a profonde riflessioni, a citazioni letterarie, ed emozioni di fronte alle testimonianze del passato. Proprio perché libri di intrattenimento, “influenzarono” le scelte sulle mete turistiche; in particolare i libri di Heinrich Noé e di Josef Rabl ebbero grandissimo successo, si da avere diverse edizioni.

Molti di loro scrissero anche raffinate guide letterarie, i cui itinerari alla scoperta di sempre nuove emozioni, stimolarono la curiosità del viaggiatore ad intraprendere il viaggio nel giardino meridionale dell’Impero, senza uscire dai suoi confini.
La graduale standardizzazione del viaggio consentì l’accessibilità ai litorali dalmati ad un numero sempre maggiore di persone. La scoperta delle coste stando seduti comodamente in lussuosi salotti, la fruizione dei luoghi, lo spostarsi di corsa da una tappa all’altra senza rendersi conto che il fatto stesso di spostarsi costituì la vera esperienza del viaggio. Il fascino del nuovo si stemperava in una  sorta di noia perché tutto accadeva come da copione: il viaggiatore era ormai un perfetto turista. Negli anni Dieci del XX secolo la Dalmazia “das Land der Sonne”, conosciuta anche oltre oceano, si qualificava prima meta turistica dell’Impero austro-ungarico.

Nessun commento:

Posta un commento