IL VIAGGIO IN FERROVIA


Negli "anni folli delle rotaie", il treno, che nell'iconografia ottocentesca è spesso affiancato alla nave a vapore, trasformò il costume di viaggio e il turismo europeo.


La curiosità di partecipare ad un "viaggio di piacere" il Drang nach Süden, l'anelito di arrivare all'Adriatico, si sottoporsi a cure elio-talassoterapiche contribuirono all'affermazione del mezzo meno costoso che raggiungeva ogni località: la fitta rete ferroviaria voluta dallo Stato austriaco, in cui convergevano le direttrici settentrionali, occidentali e orientali europee, toccava le più importanti località marine e montane.

La Società della Ferrovia Meridionale si era da tempo preoccupata della sistemazione dei viaggiatori nei suoi confortevoli hotel. Grazie alla capacità imprenditoriale del suo direttore generale, Frederich Schüler (1834- 1894), che aveva capito l'importanza del fattore economico del tempo libero e il potenziale economico del "viaggiare borghese", aveva avuto la felice intuizione di trasformare il Semmering in una destinazione turistica dotata di splendidi hotel, di costruirne un altro a Dobbiacco e per attirare sempre più turisti di creare sulle rive dell'Adriatico un'altra destinazione turistica: Abbazia.


Le raffinate guide ferroviarie, scritte anche da importanti scrittori e corredate da immagini e fotografie scattate dall'i.r. fotografo di corte Alois Beer, diventarono uno strumento irrinunciabile per il viaggiatore che si serviva anche di panorami e di leporelli. La realizzazione dell'Alpenbahnprogramm (Programma delle ferrovie alpine) e la pubblicità da parte del Ministero delle Ferrovie coadiuvato da quello del Commercio favorivano il turismo anche a livello internazionale che, affidato nel 1907 al Ministero dei Lavori pubblici, trovò nel ministro Gessmann un tenace sostenitore della promozione e dell'incentivazione turistica anche locale.

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