NELLE STAZIONI TERMALI


Le città termali, riconosciute prestigiosa industria nazionale, erano presenti all'Esposizione mondiale di Vienna del 1873. Era stato lo stesso imperatore a volerle presentare. Nel padiglione di legno ad esse dedicato di tipo moresco "vaghissime nereidi", vestite delle pittoresche fogge nazionali, offrivano ai visitatori in bicchieri in cristallo di Boemia "rabescati e colorati" le acque solfuree di Baden, le acque minerali di Franzenbrunner, quelle di Karlsbad, quelle di Cronstadt, quelle di Salzburg e ancora quelle ungheresi e galiziane. Da allora la frequenza aumentò in modo vertiginoso nelle stazioni già note, mentre incominciarono ad affermarsi località che, lungo la linea ferroviaria, erano raggiungibili comodamente.

Frequentate inizialmente da nobili e possidenti, si trasformarono in luoghi di soggiorno - e non solo salutistici- scelti anche dal ceto medio. A Veldes (Bled) in Carniola lo svizzero Arnold Rikli (1823-1906) fondò un istituto dove i pazienti, sottoponendosi alla "cura atmosferica" basata su bagni di aria e di sole, ritrovavano il loro equilibrio psichico e fisico.

2 commenti:

  1. Aggiornate il blog, adesso la mostra si trova a Trieste.
    Conferite un po' di serietà al tutto.

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  2. Sì, la pagina è bella e simpatica ma va un po' rimpolpata. L'aggiornamento, in una pagina in forma di blog, è un must!

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